mercoledì 15 dicembre 2010

Hai giocato bene. Hai perso ma hai giocato bene!

Luca continuava a darci di dritto da fondo campo e tirava forte. Sapeva che l' esito era sempre il solito: non la prendevo oppure la smorzavo con grande fatica e la palla finiva sulla rete, quando non cadeva prima ancora di incontrare la barriera. Ogni volta che riuscivo a trovare un colpo che mi sembrava ben riuscito lui era sempre piazzato nel punto dove speravo che non fosse e sferrava un altro dritto sempre più potente e preciso del precedente. Aveva vinto il primo set 6-2 e stava vincendo il secondo 3-0; la situazione stava diventando quasi imbarazzante, dovevo cercare di fare almeno qualche giocata decente per metterlo in difficoltà, dopotutto pensavo, lui giocava a tennis da cinque o sei anni ed io da sei mesi circa...mi riassestai mentalmente.
Iniziai ad insistere sul rovescio a due mani, il colpo che mi riusciva meglio. Cercavo di incrociare i colpi, cosa che raramente mi riusciva col dritto e i punti arrivarono...ogni tanto il mio sguardo si soffermava dietro alla recinzione che separava il campo dai piccoli spalti, là sedeva un solo spettatore, la nonna di Luca. Da quando avevo iniziato a fare punti con regolarità l' espressione della nonna Franca mi sembrava  leggermente cambiata; qualcosa sembrava turbarla, irritarla. Adesso non mi diceva più bravo Riccardo quando azzeccavo un colpo e osservava incupita Luca arrancare a fondo campo o correre affannosamente dietro alla pallina.
Il secondo set fu mio grazie ad una clamorosa rimonta, ma il terzo set Luca iniziò a battere in maniera violentissima ed io non riuscivo più a rispondere; nonostante la sua mole pesante diventò improvvisamente agilissimo e iniziò a collezionare una lunga serie di  volée piuttosto difficili e schiacciate a rete e addirittura da fondo campo accompagnando ogni giocata vincente a uno sguardo di soddisfazione estrema.
Mancava ormai solo un punto alla sconfitta...mi venne per un attimo in mente sua nonna e...così per curiosità mi voltai verso gli spalti per vedere se la sua espressione era nuovamente cambiata. Adesso la nonna Franca sembrava soddisfatta, anzi entusiasta. Si accorse della mia occhiata e di rimando aprì le braccia in segno di comprensione, con un sorriso talmente falso da risultare convincente.
L' ultima pallina del match dopo aver battuto appena prima della linea di fondo della mia metà campo si fermò all'altezza del cancello di entrata. La partita era finita, Luca era più forte di me, ma sapeva di avere incontrato più difficoltà del previsto da un principiante che probabilmente tra sei mesi lo avrebbe battuto.
Mentre ci riposavamo seduti a un tavolino del bar vicino ai campi da tennis e parlavamo della partita sua nonna ci passò di fianco ed entrò nel locale. Si ripresentò dopo circa due minuti con in mano un Calippo alla menta che porse amorevolmente a Luca, dopodichè si voltò verso di me, mi diede una pacca su una spalla e sorridendo mi disse una cosa che ancora oggi, dopo vent'anni, spesso mi torna in mente: " Hai giocato bene. Hai perso ma hai giocato bene! "

RiccardoR

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1 commenti:

beauty apricot ha detto...

Divertente e pungente ma con discrezione ;)

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