sabato 12 marzo 2011

L'ostaggio di stoffa.

Il signor Ludovico Brembilla appena rientra dal lavoro non vuole sentire volare una mosca. E'stanco e vuole godersi il sacrosanto riposo. Non vuole sentire le lamentele di Mariangela, sua moglie; "Per quelle c'è sempre tempo," pensa lievemente irritato. Non vuole ripensare alla giornata di lavoro; "Per quello c'è già tutta la settimana dal lunedì al venerdì otto ore al giorno," pensa aggrottando la fronte; ma soprattutto non accetta di essere coinvolto in cose che non lo riguardano e cerca di prevenire astutamente gli imprevisti. Così durante i rari momenti di dialogo con sua moglie cerca di captare e di intuire, possibilmente di scoprire, se c'è qualche novità o se qualcuna delle sue noiosissime ex compagne di università, le "pseudo-intellettuali", le chiama lui, si sia fatta sentire in settimana proponendo qualche uscita del tipo "andiamo al cinema" oppure "hanno aperto un nuovo locale etnico in centro" o ancora "potremmo andare a vedere il Flauto Magico di Mozart". "Sua moglie lo crede disattento e ingenuo ma non lo conosce affatto," pensa mentre si siede sul divano il signor Brembilla. Così quando sospetta o ancor meglio ha la certezza che Mariangela stia per proporgli una nuova iniziativa lui fa la prima mossa, inventando sempre una scusa più convincente della prima ed ingegniandosi fino al punto di sorprendere se stesso ogno giorno di più. Stasera Mariangela pensava di andare a cena da Giorgio e Romina, ma lui avendo ascoltato la conversazione telefonica di tre giorni prima ha iniziato a rientrare  a casa con oltre un'ora di ritardo rispetto al solito, dicendo alla moglie con aria frustrata che per una settimana avrebbe avuto del lavoro extra da fare in ufficio. "Se proprio ci vuole andare ci va da sola. Nessuno glielo impedisce," pensava mentre escogitava una scusa credibile, il signor Brembilla.
Così stasera Mariangela, visto che a cena dagli amici non ci è potuta andare, è uscita  insieme alla vicina di casa per  fare due chiacchiere e il signor Brembilla può stare tranquillamente seduto sul suo divano in pigiama sorseggiando un ottimo infuso alle erbe con un pizzico di zenzero che lui ama tanto. "Stasera c'è la Champions League, ma c'è anche l' Isola dei Famosi....e poi...c'è anche quel film che parla di nazisti...come si chiama...ah ecco: AmericaX! No. Il titolo era American Story X oppure American Story con la X da qualche parte. Qualcosa del genere insomma. A una certa ora poi, se non sbaglia c'è anche qualche salotto televisivo dove si parla di politica. Un pò di informazione non fa mai male," pensa compiaciuto il signor Brembilla. Poi se a condurre è Bruno Vespa lui preferisce perché gli sembra il più equilibrato e il più imparziale di tutti. Con sua moglie è riuscito persino a litigare per difendere Bruno Vespa, qualche settimana fa. Lui aveva detto che Bruno Vespa, secondo lui, era il miglior giornalista italiano e quella cafona idealista di sua moglie gli aveva risposto che definire Bruno, così lo aveva chiamato:Bruno, come se fosse stato suo fratello; sì insomma gli aveva risposto che definire Bruno un giornalista era già un complimento; per di più considerarlo il migliore in Italia era la dimostrazione definitiva della sua incapacità di ragionamento. Se non capiva niente di nulla era inutile ascoltare i dibattiti in televisione: tanto valeva che continuasse a guardare i commenti delle partite sulle emittenti private. Lui aveva controbattuto con prontezza e senza esitazioni che lei ragionava da comunista e che il comunismo era fallito già da parecchi anni perché formato da teste di cazzo come lei. Sua moglie sembrava aver accusato il colpo e tacque per qualche minuto. Poi gridando come un'ossessa dalla camera da letto rispose: "Cosa cazzo c'entra il comunismo con quello che stavo dicendo?"
Stasera comunque sua moglie è con la  vicina e non potrà disturbarlo con i suoi commenti preconcetti e quando tornerà si metterà a leggere in camera da letto e dopo poco, come al solito si addormenterà. "Eh sì," riflette il signor Ludovico Brembilla; "In questo paese c'è l'abitudine di additare come colpevoli le persone più visibili e che hanno successo. Come se fosse una colpa. Se si pensasse a risolvere veramente i problemi seri come l'immigrazione, le tendenze omosessuali che oramai vengono accettate come normali , la droga e soprattutto se ci fosse la volontà di mettere il bavaglio o comunque di trascurare certi personaggi che istigano i ragazzi alla violenza nelle piazze...stanno a pensare a quello che uno fa nella sua camera da letto e poi giustificano un'accozzaglia di delinquenti che assaltano i blindati delle forze dell'ordine. Roba da non crederci."
Mentre pensa tutte queste cose sullo schermo scorrono le immagini di Simona Ventura che con la solita voce stridula invita uno dei naufraghi a dare la sua nomination e il signor Brembilla piano piano si allontana dai tediosi pensieri e ritorna ad assaporare quella sensazione di quiete casalinga che da sempre adora. Ogni tanto fa zapping e guarda cosa c'è sugli altri canali, alza un libro della moglie leggendone il titolo, sposta la tazza ormai vuota dove ha bevuto la tisana da destra a sinistra del tavolino un paio di volte, si alza in piedi per verificare se i muscoli sono intorpiditi. Ad un certo punto inizia ad osservare con insistenza le sue pantofole nuove e dopo una buona manciata di secondi nota che l'orecchio destro del coniglio grigio della sua pantofola sinistra è leggermente più corto degli altri tre orecchi. Sia dei due del coniglio della pantofola destra, sia di quello sinistro del coniglio della pantofola sinistra. "Strano," pensa. "Quando le ho comprate non me ne sono accorto." Poi l'attenzione ritorna a focalizzarsi sulle trasmissioni televisive: il protagonista del film dei nazisti ha una svastica enorme sul pettorale sinistro e con una pistola in mano sta per schiacciare la testa a un negro contro il gradino di un marciapiede. Appena il signor Brembilla capisce cosa sta per accadere cambia canale di scatto: lui non ha mai sopportato la violenza. Meglio la partita. Il Milan sta pareggiando 0-0 al White Hart Lane contro il Tottenham e questo risultato lo eliminerebbe agli ottavi della Champions League ma c'è ancora tempo infatti siamo solo al 10' del primo tempo. "Che goduria se finisse così," pensa trasalendo senza accorgersene il signor Brembilla; infatti lui è un tifoso dell'Inter da quando aveva 6 anni. E così decide di guardare la partita che è appena iniziata. Mentre Pato parte dalla sua metacampo palla al piede e sta per essere steso da un difensore inglese lo sguardo del signor Brembilla ricade nuovamente sull'orecchio destro del coniglio della pantofola sinistra. "Che peccato però," pensa il signor Brembilla, "Non essermi accorto prima di andare alla cassa di questo lieve difetto. Forse se gliele porto indietro domani me le cambiano...ma no poi magari mi fanno delle storie e dicono che sono stato io a rovinarlo e poi magari io mi arrabbio ed inizio ad alzare la voce perché col mio caratteraccio...poi magari mi accusano anche di volere soltanto farmi notare e di essere un esibizionista frustrato. Meglio lasciar perdere, dopotutto è solo un paio di pantofole da 8 euro". Riappacificatosi coi suoi pensieri il Brembilla torna con riacquisita serenità alla visione del match. Non un granchè per la verità. Così dopo un quarto d'ora decide di fare una carrellata per vedere se trova qualcosa di meglio. Su Rete 4 c'è "Quarto Grado," con il cinghialesco Salvo Sottile a suo agio tra psichiatri, criminologi, tuttologi ed opinionisti. Si parla del delitto di Sarah Scazzi. Proprio come la puntata precedente. "Certo che riguardo alla vicenda di questa ragazzina i mezzi televisivi stanno dando un'informazione incredibilmente efficiente." Pensa il signor Ludovico Brembilla mentre da un'occhiata furtiva all'orecchio destro del coniglio di quella cavolo di pantofola. "Poi quel salvo Sottile mi da un senso di familiarità, insomma mi è simpatico...e soprattutto sa fare perfettamente il suo lavoro. Anche qui vedi...se le persone come mia moglie e le sue amichette  facessero riferimento anche alle cose buone oltre che alle cose negative...si critica l'informazione italiana, si dice spesso che i giornalisti speculano sulle disgrazie altrui, che siamo sommersi dall'immondizia televisiva...questa trasmissione è un esempio di come si fa informazione. Se non fosse per loro la bambina probabilmente nemmeno la avrebbero trovata dico io." Il signor Brembilla però fatica a seguire un programma soltanto perché è curioso da quando era bambino, così cambia nuovamente canale e il suo sguardo si sofferma su un ragazzo col cappellino girato al contrario che parla con accento napoletano e afferma di avere iniziato a farsi le canne quando aveva 11 anni e a tirare di coca quando ne aveva 13. "E' il solito dossier di denuncia sociale." Pensa sogghignando il nostro già più volte citato cittadino. "Farsi le canne a 11 anni invece di andare a giocare a pallone o pensare alle ragazzine della tua età...deficiente." Pensa il signor Brembilla sconcertato. "Se invece di farli stare davanti alla televisione fino a notte fonda ed iniziare a farli uscire da soli a 10 anni i genitori pensassero ad educare i loro figli come Dio comanda, con qualche schiaffone quando serve...tutto questo non succederebbe. Poi a noi cittadini onesti ci tocca anche mantenerla questa gente eh. E li fanno passare anche per vittime." L'intervista al ragazzino drogato interessa al signor Ludovico, che vuole vedere fino a dove questo piccolo futuro delinquente riesce ad arrivare nella descrizione delle sue giornate. Solo dopo parecchi minuti viene a conoscenza del fatto che il ragazzino in questione è rimasto orfano a 3 anni del padre, ucciso dalla camorra e dopo pochi mesi anche della madre, morta di infarto. Rimanendo di fatto con il solo zio materno, peraltro semi-infermo ad accudirlo. "Forse ho dato un giudizio troppo affrettato," pensa "Ma questo non giustifica comunque una tale condotta di vita. Se venissi a scoprire che mia figlia o mio figlio si sono fatti una canna non so cosa gli farei. Non ho figli ma qualora ne dovessi avere stai tranquillo che ci penserebbero non due ma dieci volte prima di fare certe cose." A questo punto però la trasmissione ha perso di fascino e il signor Brembilla cambia nuovamente canale. Nel farlo, quasi non si accorge di dare un'altra sbirciatina velocissima, quasi impercettibile a quel dannato orecchio del coniglio di quella pantofolaccia. O meglio se ne accorge ma solo dopo averlo fatto. E si innervosisce. Si innervosisce del fatto di non essersi accorto subito di aver guardato volutamente, anche se solo per un istante, la pantofola a forma di coniglio. "Meglio non pensarci." Pensa, "E' pur sempre un oggetto." "Non c'è bisogno di essere ricchi per comprarsi due paia di pantofole in due giorni e se la cosa mi da tanto fastidio domani ne comprerò altre tre paia. Tutte della stessa marca, nello stesso negozio e tutte con lo stesso maledetto coniglio grigio come protagonista," Pensa affannosamente il signor Brembilla che nel frattempo ha iniziato a sudare copiosamente. "Meglio... meglio cambiare canale e trovare una trasmissione accattivante prima che mia moglie torni e mi disturbi con il rumore dei tacchi. Stasera sono particolarmente nervoso e forse e meglio se quando rientra non ci incrociamo proprio ( guarda di scatto il coniglio) e poi...non sopporterei uno dei suoi beffardi commenti su quale trasmissione sto guardando ecco. Il signor Brembilla continua a cambiare assiduamente canale con tocco energico senza più soffermarsi. Adesso il suo sguardo è rivolto allo schermo, ma la sua mente è altrove. Se ne accorge. Dopo chissà quanti minuti ma se ne accorge. Si accorge di fare una cosa senza pensare di farla; così, in modo meccanico. E mentre la fa pensa ad altro. Pensa a quel fottuto coniglio mezzo monco che gli sta rovinando la serata. Mentre pensa questo però il campanello suona due volte: è sua moglie che è uscita senza chiavi. Il signor Brembilla si alza dal divano di scatto e con passo felpato percorre il corridoio di casa e va ad aprire la porta alla moglie; poi voltandole le spalle senza nemmeno averla guardata torna di corsa davanti alla tv. "Certo che in questa casa è sempre più piacevole il dialogo vero caro?" Sua moglie sarcastica mentre si spoglia in camera da letto. Ma il signor Brembilla non risponde. Ha troppe cose a cui pensare e non è certo il momento di litigare. Dopo una ventina di minuti Mariangela già dorme e lui può continuare a guardare indisturbato la televisione anche perché ha saputo in ufficio da un collega che c'è la crisi in Libia e la Libia è uno dei paesi che rifornisce di petrolio l'Italia, quindi vuole essere aggiornato sulla vicenda. "Se quelli decidono di fare la rivoluzione c'è il rischio di una crisi petrolifera e poi con il rincaro benzina chi ci rimette? Sempre i soliti, è ovvio." Pensa il preoccupato signor Brembilla asciugandosi la fronte ormai grondante. "Non basta che vengano qui in Italia a creare disordini, adesso si ribellano anche nei confronti del loro governo. Ghedaffi, Gheddafi lì...come si chiama...gli è andato bene per quarant'anni...e adesso si sono improvvisamente svegliati e vogliono cambiare. Quando lo dico che sono diversi, che hanno un'indole violenta, forse non ho tutti i torti.Girano per la città con mitra e fucili. Guarda lì. Fanno presto quelle a criticare e a darmi dello xenofobo senza neanche sapere il significato della parola peraltro...ma quando saremo invasi da questa gente qui vedremo allora se non mi daranno ragione!" Questo pensa il signor Brembilla mentre le immagini della guerra civile libica scorrono impietose sullo schermo. E mentre pensa alla sommossa popolare in Libia il suo sguardo si sofferma ancora una volta su quel dannatissimo muso di stoffa grigia con quell'orecchio semi-mozzato difetto di fabbrica. "E' arrivato il momento di dare una fine a questo tormento; di prendere una decisione netta." Pensa l'esausto signor Brambilla, che senza esitazioni si sposta in cucina dove da un cassetto prende una forbice mezza arrugginita che ammira con espressione estatica. "Adesso la facciamo finita con questa presa per il culo." E si reca nuovamente in salotto per mozzare definitivamente l'orecchio difettoso del coniglio insolente. Come torna nel salotto però non trova più le pantofole e di conseguenza inizia a temere di non potere più mozzare quel maledetto orecchio. "E' scappato!" Pensa il signor Brembilla tremando. "Ha capito tutto e si è dato alla fuga quel malefico." Poi guarda verso il basso e si accorge che le pantofole sono calzate dai suoi piedi. "Che idiota!" Pensa con un sogghigno isterico il signor Ludovico. "Le ho indosso; per forza sono un paio di pantofole è ovvio che io le abbia addosso." Questo maledetto coniglio mi sta facendo perdere l'equilibrio mentale". Realizzato ciò impugna le forbici e con un taglio secco mozza il tanto odiato orecchio del coniglio. Getta l'orecchio dalla finestra, si rimette la pantofola e guardandola soddisfatta esclama: "Meglio senza che a metà!" Adesso il tormento è finito una volta per tutte e il signor Brembilla può tornare a sedersi anche se forse sarebbe ora di andare a dormire; domani dovrà alzarsi alle 6:30 per andare a lavorare. Decide di dare ancora un'occhiata veloce ai programmi televisivi e mentre abbassa il volume data l'ora tarda sente un lamento venire dal basso. E' un lamento flebile e continuo e più lo ascolta più diventa straziante. Il signor Brembilla inizia ad agitarsi; non capisce da dove possa provenire. Dal piano inferiore non è possibile perché il condominio sottostante il suo è vuoto da parecchi mesi. Allora si affaccia alla finestra e fuori non c'è un'anima viva; neppure una macchina di passaggio.Niente! Allora? Si dirige verso la camera da letto e osserva la moglie dalla porta socchiusa: dorme saporitamente. Decide allora di farsi ancora una tisana prima di andare a letto ma mentre versa l'acqua nella pentola sente di nuovo quel lamento. Più forte e più rauco di prima. Rimane per qualche istante immobile prima di avere un sussulto. Il coniglio! "Allora non avevo sbagliato ad ipotizzare che fosse vivo e che non fosse solo un oggetto prima quando credevo che fosse scappato. Si lamenta e soffre proprio come un essere umano perché gli ho tagliato un orecchio. Oppure non soffre e lo fa apposta per prendersi gioco di me? E' certamente più plausibile la seconda ipotesi a mio modo di vedere!" Esclama ad alta voce il signor Brembilla che non si sta accorgendo di urlare ma crede di pensare soltanto ed inizia a correre lungo il corridoio con la pantofola sinistra stretta nella sua mano destra. " Cerca un martello per uccidere il coniglio ma nei cassetti trova solo posate,fazzoletti,album di fotografie e oggetti dimenticati da tempo. In preda all'ansia  decide allora di buttare la pantofola animata dalla finestra ma poi pensa "Abito al secondo piano. E se poi non muore e  quel lamentio mi perseguita per tutta la notte?" Allora accende i fornelli, ci mette sopra la pentola con l'acqua  aspettando che questa diventi bollente per buttarci il coniglio, ma mentre lo fa viene assalito dal terrore che il lamento  ricominci. Allora apre il freezer con veemenza, si sfila la ciabatta e con mano tremante afferra la l'oggetto vivente e lo sbatte in mezzo ai sofficini,agli spinaci e al tacchino del giorno prima comprimendo le confezioni con forza per assicurarsi che oltre a surgelarsi soffochi anche. Poi sbatte lo sportello del freezer e rimane qualche istante in silenzio, terrorizzato ed immobile per essere sicuro che là dentro il coniglio dall'orecchio mozzato non ricominci con la sua lagna insopportabile. "E se durante la notte riesce a divincolarsi, aprire lo sportello e a nascondersi in qualche parte della casa? Continuerebbe a torturarmi di sicuro e lo farebbe ancora più volentieri per vendicarsi di me. Devo fare in modo che non abbia possibilità di scampo!" Così il signor Brembilla prende un tubetto di colla fissante su una mensola nel salotto e torna in cucina. Apre lentamente lo sportello del freezer e riempie di colla i bordi, la parte inferiore e quella superiore utilizzando l'intero tubetto. Poi sbatte nuovamente lo sportello con ancora più violenza rispetto alla volta precedente e torna in salotto, afferra il tavolino dove è solito appoggiare le sue cose mentre guarda la tv e lo trasporta in cucina. Lo attacca al frigorifero, dopodichè va nello sgabuzzino e sposta con fatica un vecchio comodino di ebano che sua moglie stava per buttare via. Lo porta in cucina e lo piazza sopra al tavolino in modo da bloccare l'uscita qualora il coniglio fosse riuscito nell'impresa titanica di liberarsi dei surgelati e forzare lo sportello impregnato di colla potentissima. Il signor Ludovico adesso sembra più tranquillo. Si guarda un pò intorno e sorride. Si, adesso si sente quasi calmo; tuttavia per questa notte forse sarà meglio dormire in cucina...è sempre meglio evitare sorprese. Si sdraia per terra e dopo pochi istanti si addormenta.
Il mattino seguente il signor Brembilla è talmente stanco che non sente nemmeno suonare la sveglia. Non è che non la senta è che sua moglie si è svegliata prima di lui e adesso è da una ventina di minuti sull'uscio della porta della cucina che lo sta osservando. Mariangela si è alzata prima del solito stamattina e non ha visto il marito. "Si sarà addormentato sul divano come l'altra volta quell'idiota." Ha pensato in un primo momento la signora Mariangela. Poi dopo essersi lavata la faccia e i denti è andata in salotto per svegliarlo, ma il marito non c'era. Allora si è avviata verso la cucina per preparare il caffè, pensando che fosse uscito prima del solito e ancor prima di varcare la soglia della porta ecco la visione: il suo caro marito disteso supino sul pavimento in parquet della cucina, sudato marcio e con indosso una pantofola sola. In un primo momento l'istinto è stato certamente quello di urlare, ma prima di emettere qualsiasi suono ha notato l'assetto nuovo della cucina e  la sua mente è arrivata a percepire che c'era qualcos'altro. Così ha taciuto e adesso eccola lì, a fissarlo con aria di commiserazione. La finestra è aperta, su un fornello acceso giace una pentola ormai annerita dal fumo e il frigorifero è bloccato dal tavolino del salotto e da un armadietto che stava per buttare via. "Voglio proprio vedere la sua espressione appena si sveglia e si accorge che lo sto guardando, questo cretino. Ma soprattutto scalpito dalla voglia di sapere da cosa è stata originata  questa opera d'arte!" Dopo altri dieci minuti circa il signor Brembilla finalmente si sveglia e ancor prima di ridestarsi, senza accorgersi che la moglie lo sta guardando grida a squarciagola: "L'ostaggio è dentro al freezer!"

Riccardo R

Condividi su Facebook, Twitter o Google Buzz:
Condividi su Facebook Condividi su Twitter Pubblica su Google Buzz

0 commenti:

Posta un commento

 


Il Sushi Dimezzato © 2008. Design by: Pocket